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Il Power Ranger Blu “mutilato” di Calalunga

Dopo lunghe ed estenuanti ricerche estive lungo le più impervie coste del Mediterraneo inferiore, sono sinceramente commosso e lusingato nel presentarvi il rinvenimento di una creatura a dir poco sorprendente, sconosciuta ai più e custode di antichi segreti culinari dello Jonio.
Si narra che ai primordi della civiltà italica, il popolo dei Katarronj (nativo delle Eolie) si fosse estinto in conseguenza di una nefasta epidemia di “mucus cementificus et fastidiosissimus”, rarissima malattia che produce un’occlusione ermetica delle mucose gastriche con susseguente indurimento dei lobi delle orecchie sinistre e prurito ano-genitale.
Un solo esemplare, miracolosamente scampato alla strage grazie ad un potente vaccino di sua invenzione che non volle assolutamente condividere con i suoi sfortunati conterranei per motivi di salute,
Power Ranger Blu
si aggira ancora oggi furtivamente da secoli e secoli per l’Italia meridionale in preda ad una lancinante voglia di pane e salame.
Da alcune testimonianze di autoctoni del XVIII sec., peraltro scritte su noccioline dolci tostate, sono riuscito a tracciare una vaga ricostruzione dell’aspetto e del “modus operandi” di questo antico rettile mammifero dai caratteri semi-umani, da me ribattezzato il "Power Ranger Blu (Mutilato) di Calalunga".
Ho potuto così effettuare, coadiuvato sapientemente dalla mia amica e collega, la dott.ssa Lanfufi, un modellino in sabbia e olio solare raffigurante questa mitica e sconosciuta creatura, modellino che ha conquistato il primo premio al Settimo Concorso Nazionale “Corbellerie e Castelli di Sabbia” di Cetraro Scalo.
Destino ha voluto che, attirato dalla copia in sabbia, rimasta incustodita sulla spiaggia per giorni, l’originale in carne e squame si sia avvicinato alla Lanfufi durante un falò accademico organizzato dal sottoscritto e dal bagnino Marcuccio, chiedendole insistentemente due sigarette e un bitter con due olive, o, in alternativa, un semiasse e uno spremiagrumi a manovella.
E’ stato incredibile scoprire, a tre ore dal termine del falò, che quel simpatico compagno di bagordi, dalla voce querula e vibrante, era nient’altro che l’ultimo rappresentante di una specie scomparsa da millenni. Ricordo distintamente la sua splendida esibizione canora, con la quale ha trascinato l'intera comitiva sulle note di "Casetta in Canadà", la sua capacità di inghiottire bottiglie di vodka piene ed il sorrisetto enigmatico che sfoderava quando gli venivano elargite sigarette alla vaniglia. Ma c'è stato un elemento in particolare che mi ha fatto sopravvenire subito un vago sospetto sulla sua diversa natura, un qualcosa che ha catturato immediatamente la mia attenzione di esperto studioso: durante il falò si girava spesso verso di me e, indicandomi il sedere e ridacchiando, ripeteva una frase strana tipo "Etadus eppaihc el iah", di cui non capisco tuttora il significato dato che trattasi di un idioma assolutamente sconosciuto. Purtroppo questa è stata l'unica, indimenticabile occasione in cui ho potuto ammirare il "Power Ranger Blu (Mutilato) di Calalunga" ancora in vita.
Catturato e ucciso dai pescatori di fagiani durante la stessa sera su nostra specifica richiesta, anche perché è stato impossibile trattenerlo in altra maniera, l’eccezionale esemplare ha destato l’interesse dei botanici di Badolato, per le caratteristiche organiche del suo alluce valgo e per la curiosa mutilazione delle dita opponibili delle mani e dei piedi, perse molto probabilmente in uno scontro di calcetto con gli abitanti del luogo. Appena terminati gli studi sul suo organismo il "Power Ranger Blu (Mutilato) di Calalunga", opportunamente conciato, castrato e imbalsamato, sarà trasportato al Museo di Villa delle Otto Bufale (L'Aquila) ed esposto al pubblico al modico prezzo di 28 Euro, nel quale saranno comprese due mozzarelle ed una scamorzetta.


A cura di
Eusebio Nautilus II


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