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Freezer Viaggio nell'ignoto Home
A cura di Saturnino Focares

Quante volte ci capita di assistere a situazioni o avvenimenti inspiegabili?
Chi di noi non si è mai trovato di fronte ad eventi che sfuggono ad ogni legge conosciuta, rimanendo avvolti nella densa nube del Mistero?
Questa rubrica si propone di portare alla vostra attenzione alcuni dei più sconcertanti ed oscuri casi di questo tipo, omettendo qualsiasi commento in merito e lasciando a voi la possibilità di dare, esclusivamente sulla base dei fatti, un’interpretazione dell’arcano mistero che li circonda.


LA NOTTE DELLE SOGLIOLE ASSASSINE

Antichi orrori, ancestrali paure si sono risvegliate in me durante la preparazione del caso di questa puntata. L’ avventura, accaduta tre anni orsono al capitano Maurilio Tinozza ed ai suoi tre sventurati compagni a bordo del motopeschereccio Colapesce, ci perviene grazie al diario di bordo tenuto dal capitano stesso, e ritrovato in perfette condizioni.
Riporto integralmente il suo incredibile contenuto, incominciando dalla fase più saliente.


26 Luglio 1999
Ore 23.00: …siamo barricati sottocoperta ormai da un’ora e mezzo. I nostri nemici non fanno più rumore, sembrano essersi placati, ma non sono così stupido da cadere nella loro trappola. Dopo tanti anni di mare sono troppo esperto per i tranelli, anche quelli di una creatura scaltra come la sogliola.
Una sogliola assassina sul fondale
Solo Antonluca non è riuscito a mettersi in salvo. Le ho viste mentre lo prendevano e lo crocifiggevano all’albero maestro; camminavano sulle pinne posteriori e ridevano con quel loro ghigno sadico, che fa risaltare tutta la loro diabolica natura.
Povero Antonluca, amico mio; aveva i suoi difetti, certo, come tutti, ma non meritava quella fine. Mi sembra di sentire ancora la sua voce, ricordo continuamente le parole che spesso gli rivolgevamo io ed i miei compagni: “Si, Antonluca, come dici tu…Va bene, Antonluca, ma ora piantala di seccarmi…Ora basta, Antonluca, mi hai rotto i coglioni…Che Dio ti maledica, Antonluca, che ti possa capitare una brutta disgrazia, dico sul serio…Spero che la morte ti prenda presto, Antonluca, figlio di puttana, ma sempre dopo averti fatto soffrire come un cane…”; ed ora non rimane che piangere amaramente il caro compagno di tante avventure in mare.
Ma, devo confessarlo, ho il timore che io e gli altri due pescatori asserragliati sottocoperta con me non riusciremo a cavarcela in modo migliore; le sogliole stanno sicuramente architettando un piano per stanarci, e la loro sete di sangue non si sazierà finché non ci saranno riuscite.
Che sciocco sono stato. I segni erano chiari, altro che leggende, avrei dovuto capire che la notte delle sogliole assassine sarebbe presto giunta; gli stranissimi cicli della luna e delle maree, la sospetta mancanza di paprika nei supermercati, Paolo Limiti che aveva fatto riesumare Wanda Osiris per invitarla alla sua trasmissione, erano stati segnali quasi inequivocabili del pericolo imminente. Ma ormai...

24.05: Abbiamo catturato due infiltrate. Erano riuscite a passare sotto il boccaporto, probabilmente avrebbero poi cercato di aprire il portellone dall’interno.
Ubaldo le ha legate ed impanate, vuole farle parlare per avere preziose informazioni sui loro piani, ma non sembrano voler cedere. Dovremo procedere con le minacce fisiche, Franchino sta già ungendo di burro la padella…

24.20: Troppo tardi! Le sogliole assassine hanno sfondato un oblò, tirandosi Ubaldo per i capelli. Io e Franchino siamo riusciti a tappare il buco con un grosso armadietto, ma ormai per Ubaldo non c’è più niente da fare. Conosco questi animali. Lo tortureranno facendogli inghiottire enormi quantità di limone, sperando che le sue urla ci convincano ad uscire per aiutarlo. Illuse! Mi dispiace solo per sua moglie, stavano insieme da quindici anni ed erano sempre innamoratissimi; Ubaldo teneva una sua foto in una scatola di sarde (piena). Si sentivano finanche una volta al mese, si guardavano una volta all’anno e facevano l’amore ogni quattro, proprio come due fidanzatini.

24.59: Si mette male. Ho capito dalle grida di entusiasmo che le sogliole hanno trovato il modo di aprire il portellone, e tutto grazie a quella stupida bottiglia di acido solforico che il vecchio Franchino ha dimenticato sul ponte. Idiota, gli avevo detto di non portarla sempre appresso. “E’ un ricordo della mia prima comunione…”, mi ero sentito rispondere. Beh, sarà stata anche l’ultima.

01.10: E’ la fine.
La sogliola di prima cotta al
vapore con prezzemolo
Mancano pochi attimi all’ingresso delle sogliole nel nostro bunker improvvisato. Franchino sta cercando di uccidersi per non cadere nelle loro mani, ma ho l’impressione che svenarsi con un tagliaunghie non assicuri una morte tanto rapida, sono passati già cinque minuti ed è a malapena riuscito a togliere il primo strato di pelle dai polsi.
Il diario si chiude qui. Se qualcuno dovesse leggerlo, si ricordi di pensarci due volte prima di comprare dei filetti di platessa, affichè il mio sacrificio non sia vano. Addio!… Anima di Antonluca, proteggimi dal cielo se puoi…

Il motopeschereccio Colapesce fu trovato alcuni giorni dopo al largo di Cefalù, completamente deserto; di Tinozza e degli altri pescatori, nonostante lunghe ricerche, non è mai stata trovata alcuna traccia. A bordo era rimasto solo questo diario, un tagliaunghie insanguinato ed un persistente odore di frittura. Nessuno è mai riuscito a venire a capo di questa tragica e misteriosa vicenda.


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